Instagram oggi può essere considerato un metodo di valutazione delle location che la gente sceglie per passare il suo tempo. Se un locale viene fotografato significa che merita dal punto di vista estetico, per l’arredo e per il cibo. Le ricerche confermano che la tendenza è quella di scegliere proprio un ristorante o un bar per l’atmosfera e l’estetica della tavola, inoltre il cibo diventa anch’esso fashion e supercool. Così il nuovo motto non sarà più dove si mangia oggi – ma – dove si scatta oggi?
Rosa & Co – Partiamo da Milano per un mood total pink come dice il nome stesso che crea un’atmosfera rilassante ed accogliente. Attentissima la ricerca del dettaglio, non solo monocromatico ma con tocchi gold e cactus qua e là su un pavimento dal gusto retrò.
White Rabbit – Famoso per la cucina russa contemporanea e per il suo giovanissimo chef dal punto di vista estetico colpisce l’effetto scenico per le vetrate panoramiche proprio di fronte al Ministero degli Esteri di Mosca. Il cielo diventa l’arredo predominante per un pasto a cinque stelle.
Noma – Il ristorante di Copenhagen è stato dichiarato come migliore al mondo. Si trova nei pressi della città libera di Christiania ed è stato realizzato in collaborazione con lo studio BIG Bjarke Ingels Group. Anche qui grandi vetrate che in questo caso rafforzano il legame con la natura per un “villaggio giardino” dagli interni estremamente minimalisti come il design nordico prevede.
Élan Café – Ancora rosa, questa volta a Londra dove trovare un localino elegante dalle poltrone vellutate. Qui si gustano decoratissimi piatti per una pausa golosa in stile britannico / francese con cappuccino italiano, anch’esso con schiuma rosa. Inoltre fiori cadenti come se non esistesse un domani. Questi dettagli sono il top per i social!
Broken Coconut – Infine eccoci catapultati a New York per un menù super healthy fatto di avocato, latte e bowls. Un muro in mattoncini underground con i cappelli di paglia appesi sarà solo uno sfondo per le foto ai piatti superdecorati, senza dimenticare carte da parati e scritte al neon. Può bastare?
Articolo di Silvia Fabris