Lungo una delle strade più antiche della Bolzano mercantile lo studio noa* ha progettato Bogen, il bistrot dei fiori romantico e bohemien ricavato all’interno di un’antica bottega dalle volte a botte. Un progetto in bilico fra eredità storica e finezza contemporanea.
Il passato mercantile di Bolzano riecheggia attraverso via Portici, asse principale delle città e fin dal 1200 teatro di scambio per mercanti italiani e tedeschi. Come via Portici, anche la sua parallela a nord, oggi Via Dr. Streiter, ha mantenuto molto del suo aspetto originario. La strada ripercorre quello che era il fossato settentrionale del primo insediamento cittadino e tutt’ora è attraversata in tre punti da archi in pietra di origine medievale. A circa metà di questa strada sorge “Haus am Gang”, l’edificio che ospita Bogen il nuovo progetto di interior firmato studio noa*
Il progetto ha interessato lo spazio a piano terra dove nel XIX secolo lavoravano calzolai, falegnami, carrettieri, commercianti di legname e frutta, e dove, in tempi più recenti, era nato il primo ristorante della via. Un’ambiente che, pur conservando la suggestiva architettura originale, nel tempo si era rovinato.
La famiglia Mayr, attuale proprietaria dell’immobile, incarica noa* del restauro della parte storica e della progettazione della nuova destinazione d’uso a bistrot.
Bogen e il forte rapporto con la storia
In fase progettuale è stato determinante il forte rapporto con la storia. Questo perché la casa è sottoposta a tutela monumentale e perché i progettisti hanno voluto valorizzare al massimo l’architettura originaria delle arcate, che lo stesso bistrot omaggia con il nome “Bogen”, in tedesco “arco”.
Nella facciata esterna, l’intervento si è tradotto in un accurato rifacimento dell’intonaco nel colore bianco fumo e nell’allargamento dell’arco d’entrata. Qui è stato installato un serramento in metallo nero tripartito, dal carattere essenziale ed elegante, che segue l’andamento a sesto ribassato e che permette una buona illuminazione naturale.
Per gli interni, l’idea era quella di porre l’accento sui quattro archi che su entrambi i lati ritmano i quasi 19 metri di profondità del locale. Per farlo, noa* ha agito sia sul piano orizzontale che verticale. Nel primo caso, risolvendo in entrata il preesistente dislivello interno con una piattaforma in legno di rovere e scegliendo per la pavimentazione un massetto dalla granulometria grigio-beige che non creasse un forte distacco cromatico dalle pareti.
Per le pareti noa* ha lavorato sull’illuminazione, preferendo faretti capaci di esaltare delicatamente le curvature degli archi anzichè l’illuminazione puntuale dei tavoli. Tranne che per i due tavoli nella parte finale dove l’illuminazione aggiuntiva è risolta con lampade a stelo.
Stile romantico e bohemien
Nel corso degli incontri fra committenza e interior designer, per definire l’aspetto e le atmosfere del bistrot, i clienti hanno espresso il desiderio di avere un locale romantico e bohémien. A questo si aggiunge l’innata abilità manuale e artistica di Roswitha Mayr, padrona di casa, desiderosa di regalare un tocco personale al locale.
noa* ha raccolto questi spunti e progettato lo spazio attorno ad un motivo floreale. Da quì l’idea di creare al centro un accogliente bancone lungo 7 metri disposto sotto un soffitto di cesti di fiori.
Studio noa* non è nuovo a proporre soluzioni di conviviale familiarità per gli spazi della gastronomia. In questo caso il lato destro del bancone, essendo libero dagli sgabelli e ospitando cassetti e vani tecnici, funge anche da piano di lavoro.
Sopra il tavolo, l’ampia composizione floreale che sembra riversarsi dal soffitto è la personale creazione di Roswitha. Fra i fiori trovano posto anche le lampade pendenti in rattan che richiamano il motivo del cesto.
Allo spazio conviviale del grande bancone si contrappone l’intimità dei tavolini disposti lungo il lato sinistro del bistrot, al riparo degli archi e con vista sul vicolo esterno. La sensazione di privacy è ulteriormente accentuata nella prima coppia di archi. Le pareti sono rivestite da un tessuto con una raffinata stampa floreale mentre le sedute sono ricavate nelle rientranze del muro. La nicchia a chiusura del locale è stata progettata nello stesso modo.
In continuo dialogo fra passato e presente, anche per le sedie noa* ha scelto di alternare nuove sedute in legno e stoffa a delle sedie vintage riverniciate.
fotografie di Alex Filz