Un progetto di interior design che punta a massimizzare l’interazione con un layout flessibile
Lo studio di design FABRICations ha completato l’interno di un appartamento su tre livelli ad Amsterdam. Il progetto fa parte del programma ‘superloft‘ di Marc Koehler Architects, una struttura che offre ai residenti una “tela bianca” in cui personalizzare o progettare da zero uno ‘spazio grezzo’. L’idea mira a promuovere l’interazione e la flessibilità, attraverso spazi condivisi e l’implementazione di un layout flessibile e aperto.
I piani superiori sono retratti per generare spazi vuoti e doppie altezze. Questa scelta punta ad aumentare la quantità di luce naturale negli spazi abitativi, fornendo anche una ventilazione trasversale, garantendo un alto grado di controllo ambientale passivo e allo stesso tempo creando uno spazio abitabile non convenzionale.
Ogni ambiente ha la propria identità visiva grazie alla vasta gamma di colori, trame e materiali. Diversi livelli di trasparenza e separazione si ottengono mediante l’utilizzo di reti metalliche, legno, pitture in resina e pannelli in metacrilato. la scelta di materiali non convenzionali per l’interno, come la rete metallica normalmente adottata con il cemento armato, apporta un valore aggiunto alla costruzione in termini di economicità, leggerezza e occupazione spaziale.
Il layout flessibile è studiato per consentire una varietà di interazioni visive e personali. I colori dominanti delle scale e il loro posizionamento prominente all’interno della casa trasformano l’atto della circolazione verticale in un viaggio avventuroso. L’ingresso, per esempio, può essere trasformato in spazio di lavoro o in una zona living aggiuntiva, poiché si trova su un livello separato. Nel frattempo, una camera per gli ospiti si cela nel volume colorato di verde situato all’ingresso, pronto per essere utilizzato durante la notte. Creando aree multifunzionali che possono essere modificate in base alle esigenze dell’utente, il design massimizza il valore di ogni singolo metro quadrato.
fotografie: jansje klazinga