All’interno di una vecchia fabbrica tessile di Budapest che risale al XX secolo si nasconde un ristorante clandestino, il nuovo Buha | i | rest firmato dall’architetto d’interni russo Roman Plyus.
Si tratta dell’unione di un ristoro di classe, bar e spazio lounge dagli interni teatrali ed intimamente accoglienti colorato di nuance terracotta che oltre ad essere elegantissime e di tendenza richiamano i pavimenti ed i rivestimenti originari della vecchia struttura ospitante ed occupata per 350 metri quadri.
La scelta del colore trasmette al concept una dolce continuità tra interni ed esterni, un equilibrio caratterizzato dai mattoni rossi sulla facciata alla calda sensazione all’interno ripresa nelle finiture moderne.
“Il cliente desiderava uno spazio ultramoderno contrapposto alle sedie vintage di Pierre Jeanneret, lascito di un precedente progetto”, afferma il progettista.
Buha | i | rest, il progetto tra passato e presente
Buha|i|rest è il nuovo hot spot gastronomico situato nel cuore storico di Budapest. Si presenta come un elegante concept bar e lounge tra cene di lusso e drinks tra le mura di una vecchia industria tessile su progetto dall’architetto d’interni russo Roman Plyus e coprendo un’area di circa 350mq.
Un occhio di riguardo viene tenuto per i dettagli conservati della struttura, i materiali di recupero e lo spirito ecofriendly per la scelta degli allestimenti.
Molti dettagli architettonici della struttura tra archi e soffitto in cemento sono identici a come li avevano lasciati decenni fa. In tutto il ristorante sono stati utilizzati materiali quali piastrelle smaltate a mano, intonaco decorativo in terracotta e marmo per pareti per unire passato e presente mantenendo lo stile retrò. Importante riconoscere che le piastrelle del pavimento sono di recupero e i materiali provengono da fonti sostenibili.
La sostenibilità è un valore che sta a cuore. Per questo si ritrova anche in altri elementi d’arredo e complementi come il menu e i sottobicchieri che sono realizzati in carta e plastica riciclata.
Per gli appassionati di corner speciali e di social non può mancare un angolo a misura di selfie. Delimitato sul pavimento dalla parola Instagram nei pressi delle scale si trova posizionata la gigantesca scultura Small Lie di KAWS.
Ormai l’inserimento di un punto d’attrazione permette la diversificazione del target ideale di un locale e amplifica l’interesse tra i clienti oltre a delineare uno spazio alternativo e divertente.
A dire la verità l’intero locale sarebbe da immortalare per la scelta accurata degli arredi e degli accessori, perché la scultura non è l’unica. Una delle attrazioni è il camino dalle forme organiche. Un altro ancora è il modulo XXL trovato nell’area dei divani, realizzato da mani artigianali ispirate da Alexander Calder. Il risultato del progetto è uno spazio fluido, con elementi armonici che si sposano tra loro mantendo un ben definito carattere distintivo.