Rivivono ad Arco, nell’alto lago di Garda, gli spazi monumentali di un antico monastero del Seicento. Il progetto di noa* li trasforma in un albergo, conservando infatti il fascino delle antiche architetture e l’atmosfera di pace e meditazione. E in giardino sorge una spa ispirata al paesaggio rurale che lambisce le rive del lago.
Il progetto di studio noa*
Un imponente monastero della seconda metà del Seicento rinasce a nuova vita su progetto di noa* Network of Architecture. Situato che nel centro di Arco, in cima al lago di Garda, tra mura di cinta alte più di sette metri conservate nel loro aspetto originale, sorge un nuovo hotel. Una struttura completa di spazio wellness totalmente immersa nella storia.
I lavori degli ultimi due anni hanno seguito la traccia di un autentico progetto di riqualifica legato ai Beni Culturali di Trento, convertendo un’ala del monastero denominato Arx Vivendi ad uso alberghiero. L’opera è stata completata con una nuova area di nuova costruzione destinata al benessere.
Si po’ definire come un vero connubio di benessere interiore ed esteriore dato dal riposo del corpo, paradossalmente collegato al luogo sacro da cui nasce la struttura per rigenerare l’anima, dentro e fuori.
“Un rifugio capace di offrire esperienze antiche, valorizzando al massimo la particolarità e la storia del luogo. E dove ogni scelta costruttiva, ogni materiale e dettaglio sono stati studiati per trarre forza dalla monumentalità del contesto preesistente, esaltandola e portandola a nuova vita”, spiega Francesco Padovan, architetto di noa* che ha sviluppato il progetto architettonico.
Forti del contesto rurale e paesaggistico l’intento è stato quello di mantenere più possibile intatti i dettagli architettonici ed estetici per continuare a trasmettere un significato importante in termini storici e sensoriali.
Gli interni dell’antico monastero
Completamente circondato da un muro di cinta alto 7 metri, il monastero si sviluppa all’interno su tre livelli.
Colpiscono i maestosi corridoi che conducono alle 40 camere e alle 2 suites. La maggior parte delle state sono state ricavate dalle antiche celle del monastero. Affascinanti le travi in legno a vista del tetto con le sue capriate austere. Anche l’estetica esterna delle porte d’accesso è rimasta intatta per conservare quel sacro rigore che reca pace.
Si inseriscono vetro e metallo per tutta la porzione ex novo dedicata all’area benessere. I due materiali uniti alla pietra, evidenziano le bellezze del territorio che si riflettono negli specchi d’acqua.
Completano il tutto gli arredi su misura, soffitti e decori in gesso conservati e restaurati, pietre e ritocchi anticati. Dominano il bianco, il grigio e il nero, colori storici del monastero.
“L’assoluto rispetto per l’esistente ha guidato anche il progetto d’arredo. Il design si è adattato agli austeri spazi monastici con soluzioni su misura, senza rinunciare a comfort, funzionalità e a un’estetica contemporanea”, racconta l’interior designer Niccolò Panzani di noa*, che ha curato il progetto degli interni.
Tutte le camere condividono un design molto rigoroso, anche per quanto riguarda le scelte materiche. Pavimenti in rovere piallato a mano per la zona notte e piastrelle dall’effetto naturale per il bagno. Per gli arredi, compresi quelli del bagno, è stato scelto il nero, che si staglia sui toni di grigio degli ambienti. Tutto è disegnato su misura, compresi i letti con baldacchino in metallo e inserti in rovere nero.
Le stanze del sottotetto riprendono lo stesso stile, ma con qualche concessione in più alla modernità: toni più tenui, letti imbottiti per il comfort acustico e lampade in ceramica.
L’architettura dello studio altoatesino mostra anche in questo progetto la forza espressiva che da sempre guida i progetti di noa*. A cominciare dalla fattura rigorosamente artigianale degli arredi e dalla naturalità dei materiali scelti, come pietra e legno.
“La cura del dettaglio, il disegno su misura, ci consentono di offrire un progetto sempre unico, esclusivo, mai ripetitivo, creato ad hoc per il committente” conclude Niccolò Panzani. “Ma qui, l’eccezionalità del luogo ha ulteriormente plasmato le nostre scelte, per restituire quel senso di pace e di tranquillità che il monastero ha custodito per secoli”.