Dalla collaborazione tra Ethimo e lo Studio Zanellato/Bortotto nasce Rotin, una collezione dove forma, colore e sostanza si uniscono per raccontare un nuovo modo di vivere gli spazi outdoor
Ethimo presenta Rotin
Con struttura in teak decapato, composta da divano, poltrona lounge, coffee table e pouf, Rotin trae ispirazione dalla tradizione asiatica, che vede il bambù come elemento protagonista nell’arredamento per esterni, e dalle tecniche normalmente utilizzate nella lavorazione di complementi in giunco.
Rotin rivela l’inconfondibile spirito libero di Ethimo a cercare sempre nuove e affascinanti interpretazioni per abitare l’outdoor contemporaneo, è una collezione capace di sorprendere grazie a inediti abbinamenti e alla sua ‘morbida’ eleganza, che si esprime attraverso l’attenzione al particolare, alle proporzioni e al colore.
I materiali
Con Rotin, Ethimo inserisce per la prima volta, nel suo catalogo prodotti, una linea costruita interamente con imbottitura tecnica strutturale: i soffici imbottiti, realizzati con materiali performanti e tessuti specifici per vivere all’esterno, dalla mano morbida e confortevole e con un particolare sistema drenante, definiscono e danno forma alla struttura stessa delle sedute. ‘Tubolari’ in caldo teak decapato, uniti con corda nautica, abbracciano le sedute descrivendone i contorni e creano la struttura dei coffee table.
Rotin è anche colore
Oltre a forma e sostanza, Rotin è anche colore. Tessuti dalle nuances intense e superfici dalle tonalità decise e luminose enfatizzano, infatti, il valore decorativo della collezione.
In particolare, sono i piani dei tavolini a rivelare una creatività speciale nell’utilizzo del colore, attraverso pattern unici e una staordinaria manualità. I piani sono costruiti a mano, realizzati in cotto smaltato o in marmo e cemento. Il risultato sono affascinanti composizioni ispirate alla tecnica palladiana.
L’originale accostamento di questi ‘dettagli’ in pietra nasce dall’impiego di tre marmi: il Verde Guatemala, il Cipollino e il Bardiglio. Tra questi scorrono delle ‘fughe’ in cemento che disegnano eleganti geometrie sulla superficie.