Ristrutturare casa è un’occasione perfetta per rinnovare gli spazi e dare nuova vita agli ambienti che abitiamo ogni giorno. Tra le decisioni più importanti da prendere durante una ristrutturazione, la scelta dei pavimenti per interni gioca un ruolo fondamentale: non si tratta solo di un elemento estetico, ma anche di una componente essenziale per il comfort, la funzionalità e la durata nel tempo degli spazi abitativi.
Questo articolo ti guiderà passo dopo passo nella scelta del pavimento perfetto, con consigli pratici su come orientarti tra le proposte, quando è necessario rimuovere il vecchio pavimento e quali sono le principali tipologie di materiali disponibili sul mercato.
Pavimenti per interni: come orientarsi nella scelta
Il pavimento è un elemento fondamentale di ogni abitazione. Pensiamoci: spesso è il primo elemento che ci colpisce quando entriamo in una casa. Chiaro, dunque, che sceglierlo rappresenta un compito impegnativo ed è per questo che bisogna considerare alcuni aspetti. In primo luogo, è bene avere le idee chiare: mettere a fuoco il materiale e i colori preferiti, capire la stanza o le stanze dove si dovranno cambiare i pavimenti, individuare le esigenze particolari alle quali dover rispondere permetterà di orientare la scelta finale.
Va ricordato che la pavimentazione non è un elemento d’arredo a sé, tutt’altro: si deve quindi abbinare in maniera armoniosa con il resto dei mobili e dei complementi d’arredo, in modo da creare una continuità tra gli ambienti. A proposito di questi ultimi, giocano un ruolo fondamentale: un pavimento da esterni, non è uguale a quello da interni, in quanto deve subire un trattamento speciale che lo rende resistente alle intemperie e agli agenti atmosferici.
In generale, per l’acquisto dei pavimenti è sempre consigliabile rivolgersi a ditte specializzate e certificate, che potranno intervenire in futuro anche in caso di disguidi o di difformità. I posatori sono infine le figure professionali più adatte alle quali chiedere consigli rispetto alla pulizia e alla manutenzione dei pavimenti.
Pavimenti da interno: tipologie e caratteristiche tra cui scegliere
Quando si ristruttura casa, la scelta dei pavimenti è sempre una delle più difficili. Oggi in commercio esistono molte soluzioni decorative in grado di offrire anche elevate prestazioni tecniche. Dai più economici in laminato, ai più preziosi parquet; dai più tradizionali come le piastrelle in gres ai più moderni in resina o microcemento. Dal punto di vista pratico, ciò che si chiede in generale a questi materiali è che siano resistenti, igienici, facili da pulire e non attraggano polvere.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche principali di ciascun pavimento.
Pavimenti in Gres Porcellanato
Il gres è un materiale duraturo e resistente, dall’elevato impatto estetico ma con dei costi contenuti rispetto ad altri materiali. Il suo punto di forza è la versatilità: si possono infatti trovare piastrelle in gres porcellanato effetto pietra, marmo, legno, pietre, tessuti e trame. Tra i prodotti ceramici, è quello che offre maggiore resistenza meccanica, all’usura e alle sostanze chimiche utilizzate per la pulizia. Ma soprattutto è idrorepellente e ingelivo, perciò adatto anche all’esterno.
A seconda delle caratteristiche fisiche le piastrelle in gres possono essere naturali o smaltate. La differenza principale tra le due è che uno possiede un ulteriore strato superficiale (lo smalto), l’altro no. Questa differenza tecnica e produttiva ne implica molte altre anche a livello pratico. Ad esempio, il gres porcellanato naturale, avendo la piastrella in superficie, permette di ridurre al minimo i danni nel caso che questa si scheggi. Questo scenario però è abbastanza raro, in quanto il gres porcellanato è un materiale molto resistente e difficile da scalfire. Lo strato di smalto nel gres porcellanato smaltato, invece, permette di nascondere le imperfezioni della ceramica in sé, il che si riflette anche sul prezzo, generalmente più basso, anche a fronte di una lavorazione in più.
In base al trattamento superficiale della piastrella, il gres può avere 3 finiture: Naturale, Lappato o Lucida. La piastrella in gres con finitura naturale appare di colore beige chiara, con una superficie opaca e leggermente ruvida al tatto, ma è la più resistente all’usura e all’assorbimento dell’acqua. La lappatura, invece, è una lavorazione che rende più liscia la superficie della piastrella in gres. In questo modo il pavimento risulterà liscio, luminoso e priva di qualsiasi irregolarità. La lucidatura di una piastrella in gres porcellanato è lo step successivo alla lappatura: la superficie viene resa talmente liscia che riflette.
Un effetto molto bello e ricercato per imitare i marmi, ma in questo caso estrema attenzione alla pulizia!
Pavimenti in laminato
I pavimenti in laminato sono i più apprezzati per la ristrutturazione. La loro diffusione si deve ai tanti vantaggi come lo spessore minimo, la resistenza ai graffi e all’usura, all’acqua e allo sporco. A questi vantaggi tecnici, si aggiunge la resa estetica di molti prodotti, che riproducono fedelmente le caratteristiche tipiche delle essenze naturali del legno. Inoltre, non va sottovalutato l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Naturalmente il costo dipende dalla qualità del materiale in superficie, che è quello che fa la differenza.
Come anticipato, questa tipologia di pavimenti permette di risolvere i problemi della ristrutturazione grazie allo spessore minimo che permette la posa sopra una superficie esistente in tempi più brevi, inoltre una volta posato è subito calpestabile. Il pavimento in laminato è anche inossidabile, per cui non subisce variazioni di colore o invecchiamento nel tempo. Un ulteriore plus è dato dal fatto che può essere posato anche in caso di riscaldamento a pavimento.
Pavimenti in Parquet: massello o prefinito?
Il parquet è un classico senza tempo che si adatta perfettamente all’arredamento moderno così come a quello classico e lo si apprezza anche con qualche segno di usura, che gli conferisce un aspetto vissuto ed evocativo.
Il parquet può essere in legno massello o prefinito. Il primo è quello più tradizionale, totalmente realizzato in legno nobile. Pregiato è privo di colle e viene fornito grezzo. Una volta posato il parquet viene levigato, pulito e rifinito a cera, olio o con vernice. Il vantaggio è che può essere levigato più volte e si presta a infinite finiture superficiali.
Il parquet prefinito invece viene fornito già pronto per la posa. Ogni lista è formata da uno strato di materiale nobile a vista e da un supporto a più strati che la rende stabile. I vantaggi nello scegliere un parquet prefinito sono la velocità di posa e la grande resistenza, grazie ai numerosi strati di vernice.
Superfici continue: Resina e Microcemento
Resina e microcemento sono materiali sottili e versatili adatti per rivestire pavimenti e pareti sia all’interno che all’esterno, ma anche mobili, scale e sanitari. Il risultato sarà una superficie continua senza fughe e senza le interruzioni dei tradizionali pavimenti in piastrelle. Sono soluzioni particolarmente adatte per le ristrutturazioni in quanto permettono di rinnovare velocemente qualsiasi superficie.
Resina e microcemento sono apparentemente simili anche se in realtà sono diversi, infatti la resina è un materiale sintetico frutto di particolari processi chimici di sintesi, mentre il microcemento è naturale.
Entrambi i materiali permettono una semplice e rapida pulizia delle superfici oltre a scongiurare il rischio di infiltrazioni d’acqua, inoltre sono molto resistenti ai graffi e all’usura.
Vastissima la gamma dei colori nelle finiture lucide, satinate e opache. Grazie alla combinazione di colori diversi, lavorazioni e additivi, resina e microcemento possono dar vita a disegni astratti, effetti graffiati, spatolati e chiaroscuri per reinventare qualsiasi ambiente della casa.
Pavimento esistente lo lascio o lo rimuovo?
Quando si è in procinto di ristrutturare casa la prima domanda che molti mi pongono è se lasciare il pavimento esistente oppure sostituirlo posando un nuovo rivestimento in gres porcellanato, laminato, parquet oppure optare per una superficie continua in resina.
Nella maggior parte dei casi quando si esegue una ristrutturazione il pavimento esistente può essere lasciato, andrà rimosso solo nei seguenti casi:
- il pavimento appare visibilmente rovinato o gonfio;
- ci sono problemi con il sottofondo e la superficie non è perfettamente complanare, regolare e integra;
- la ristrutturazione prevede anche il rifacimento di tutti (o quasi) gli impianti.
Ovviamente qui parliamo soprattutto di case vecchie costruite intorno agli anni 70 o prima.
Se non ci sono problemi ma il pavimento esistente non rispecchia il tuo gusto o lo stile che vuoi dare alla casa, puoi risolvere in modo più economico e veloce posando le nuove piastrelle sopra quelle vecchie oppure su un altro tipo di superficie. Naturalmente, in questo caso, la scelta dovrà ricedere su piastrelle dallo spessore sottile così da mantenere gli stessi livelli delle porte e/o altre aperture presenti.