Come tutti gli elettrodomestici, anche i condizionatori diventano un rifiuto elettronico che è necessario smaltire secondo specifiche procedure. Lo sa bene Hitachi Cooling & Heating che negli scorsi anni [1] ha permesso la raccolta di quasi 1 milione di kg di RAEE domestici, equivalenti a una Carbon Footprint di 11.428 tCO2eq evitate.
Ogni inizio anno porta con sé nuove prospettive e il desiderio di disfarsi di oggetti superflui e non più funzionanti. Una volta, seguendo la tradizione più antica, si gettavano dalla finestra gli oggetti vecchi e rotti, per lasciarsi alle spalle le cose inutili e fare posto a quelle nuove.
Fortunatamente questa usanza è in declino e dalla finestra non si buttano più vecchi elettrodomestici come televisori e lavatrici rotte: sempre di più, gli elettrodomestici si “recuperano” e, nel caso dei condizionatori, si riciclano al 97,5%.
È per questo importante risultato che dal 2005 Hitachi Cooling & Heating è a fianco del Consorzio Remedia, il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), rifiuti da impianti fotovoltaici, pile e accumulatori.
Ma come fare per smaltire correttamente il nostro vecchio climatizzatore?
Ci sono due possibilità:
- In caso di sostituzione del condizionatore, con il ritiro 1 contro 1 il consumatore che acquista un nuovo climatizzatore consegna il vecchio elettrodomestico al negoziante.
Il ritiro del vecchio da parte del commerciante è obbligatorio e gratuito presso il punto vendita.
- Se invece il consumatore desidera semplicemente dismettere il vecchio clima, può consegnare gratuitamente il proprio apparecchio presso i Centri di Raccolta comunali.
In ogni caso, qualsiasi operazione di disinstallazione di un climatizzatore deve essere effettuata per legge da un tecnico frigorista certificato, in possesso cioè di un patentino per il trattamento dei gas fluorurati presenti nei climatizzatori.
Come continua il viaggio del climatizzatore?
Prima del trattamento vero e proprio i condizionatori, come gli altri RAEE, vengono trasportati dal Centro di Raccolta Comunale agli impianti di trattamento, aziende che svolgono attività di stoccaggio e/o trattamento per il riciclo, recupero e valorizzazione dei materiali. Il trasporto deve essere effettuato a norma di legge da operatori esperti in grado di movimentare, ricevere e stoccare il rifiuto in modo ottimale, evitando danneggiamento e dispersione di sostanze pericolose.
Una volta consegnati all’impianto, i RAEE sono sottoposti alla fase di separazione che ha lo scopo di rimuovere i componenti e materiali pericolosi (come batterie, refrigeranti ozonolesivi o altri componenti) e agevolare il riciclo dei materiali.
Come si ottiene il riciclo del 97,5% del condizionatore?
L’attività di trattamento per il riciclo, recupero e valorizzazione dei materiali è realizzata grazie a vere e proprie “linee di produzione” che, invece di assemblare o trasformare materie prime e componenti in prodotti finiti, seguono il processo inverso. Dal prodotto a fine vita si ottengono così nuovamente materie prime che possono essere riutilizzate in nuovi cicli produttivi.
Remedia si avvale di partner certificati che investono nelle più moderne tecnologie per il trattamento dei RAEE.
Per i condizionatori, il 2,5% di materie rimanenti da questi trattamenti è costituito dal condensatore e da pochi altri materiali di scarto poiché anche i gas refrigeranti, se trattati correttamente come da standard Remedia, possono essere estratti, messi in sicurezza e in alcuni casi rigenerati.
“Il percorso di Hitachi Cooling & Heating verso la sostenibilità e l’economia circolare è concreto. Per questo il nostro accordo con Remedia, che tra il 2016 e il 2018 ha restituito all’ambiente un beneficio pari a quello che avrebbe portato il fermo di 3508 auto, fa parte di un piano ambientale a livello globale che comprende anche il progetto Zero waste to landfill facilities” – dichiara Paolo Caimi, Marketing and Technical Manager di Hitachi Cooling & Heating per l’Italia e continua “negli ultimi due anni, l’impegno nel ridurre il nostro impatto ambientale si è concretizzato nel riciclare, riutilizzare o convertire in energia il 100% dei rifiuti dei nostri maggiori stabilimenti produttivi in Europa e Giappone. Abbiamo raggiunto questo importante obiettivo grazie all’impegno dei nostri colleghi e ad accordi presi con le imprese locali di smaltimento, che hanno identificato e implementato misure alternative allo smaltimento in discarica”.
[1] I dati di raccolta RAEE riportati si riferiscono al triennio 2016-2017-2018. I nuovi dati, relativi cioè alla raccolta 2019, saranno disponibili nel corso del 2020.