Il marchio MCZ, leader nella produzione di stufe e caminetti, ha scelto di coinvolgere grandi nomi del design internazionale nella progettazione di tre dei suoi prodotti novità per il 2019: le stufe firmate da Patricia Urquiola e da Michael Geldmacher e il rivestimento per camino disegnato da Paola Navone.
“Collaborare con designer di grande esperienza nel mondo arredo ci ha permesso di ricollocare il fuoco al centro delle ultime tendenze dell’abitare”, spiega Andrea Brosolo, direttore marketing di MCZ Group. “Sempre più i consumatori desiderano abitazioni belle da vivere in senso lato, quindi comode, attente ai consumi, sane e sostenibili. La riscoperta del fuoco domestico si colloca perfettamente in questa linea di tendenza.”
Nel settore del riscaldamento, il marchio MCZ si distingue tra quelli che più hanno lavorato per far dialogare un oggetto tecnico e funzionale come la stufa o il camino con il contesto della casa e dell’arredo. Il 2010 ha segnato l’inizio di questo percorso: con il premio IF Design Award assegnato al modello Toba, MCZ vince il primo importante premio internazionale assegnato ad una stufa a pellet e cambia completamente la prospettiva con cui guardare all’oggetto.
“Quest’anno abbiamo sviluppato contemporaneamente tre progetti innovativi”, continua Brosolo, “collaborando con tre firme del design internazionale che ci hanno saputo offrire un punto di vista alternativo e originale.”
I designer coinvolti si sono avvicinati con curiosità ad un settore, quello del fuoco, che per tutti e tre rappresenta una novità, ma è interessante per i suoi contenuti emozionali e per i temi legati alla sostenibilità ambientale. Il risultato finale è una rilettura raffinata ed evoluta di un oggetto in cui l’estetica deve convivere con la componente tecnologica.
Poetica ed essenziale l’interpretazione di Michael Geldmacher, che ha disegnato la stufa Reflex. Materica e anticonvenzionale la visione di Paola Navone, a cui è stato affidato il rivestimento per camino Sahara. Architettonica la prospettiva di Patricia Urquiola, che ha realizzato per MCZ la stufa Wall.
Ma vediamole nel dettaglio.
Reflex, la nuova stufa a pellet disegnata da Michael Geldmacher per MCZ
Caratterizzata da una forte componente emozionale, che va al di là del prodotto stesso per coinvolgere la soggettività di chi guarda e vive la fiamma. In Reflex la fiamma non si vede direttamente, ma si sente, si intuisce con il suo bagliore, rendendo l’effetto del fuoco molto più forte.
“Se penso ad una caverna di notte, illuminata da un fuoco,” racconta Michael Geldmacher, “ho immediatamente una sensazione di socialità, sicurezza, calore. Sono queste le sensazioni che volevo evocare con Reflex.”
Realizzata interamente in acciaio, Reflex è caratterizzata da una porta a lame verticali, che nasconde il focolare e impedisce la visione diretta e completa del fuoco. Ciò che si coglie è il bagliore della fiamma, la cui percezione varia in base all’angolo di visione. Una seconda porta in vetro permette di accedere al braciere, alto e profondo per uno sviluppo in verticale della fiamma. A sinistra, è ospitato il serbatoio per il pellet, con uno sportello montato sul top. La verniciatura della porta a lame è Black. Il fianco e lo sportello superiore possono essere Black, per un effetto uniforme in tinta con la griglia, oppure verniciati Gold, per un contrasto bicolore.
Sahara, il rivestimento per camino frontale disegnato da Paola Navone per MCZ
Realizzato in piastrelle zellije di terracotta smaltata, disponibili nelle colorazioni white o grey.
“Abbiamo interpretato la magia del fuoco, usando un materiale non convenzionale, poetico e decorativo, a cui siamo molto affezionati e che usiamo spesso nei nostri progetti di interior”, racconta la designer Paola Navone.
Lo zellije è una ceramica naturale modellata a mano, proveniente dal Marocco. All’argilla cotta in forno viene applicato uno smalto vetrificato con un effetto perlaceo. La caratteristica dello zellije è l’irregolarità: ogni piastrella è unica e diversa dalle altre nelle tonalità, nella brillantezza o nella trasparenza dello smalto.
“I riflessi cangianti della superficie smaltata”, spiega Navone, “raccontano la poesia e la bellezza un po’ imperfetta delle cose fatte a mano.” Il rivestimento è stato creato in modo da incorniciare il camino in modo irregolare. L’effetto voluto da Navone è la sorpresa.
“È come se le piastrelle fossero inaspettatamente comparse durante una ristrutturazione, scrostando dal muro lo strato superficiale di intonaco”, racconta la designer. “Anche la fonte di calore, il fuoco, emerge quasi di sorpresa dalla superficie fresca della ceramica.”
Wall, la stufa a pellet di Patricia Urquiola per MCZ
Lavorare al progetto è stato estremamente stimolante per la designer spagnola, da sempre attenta ai contenuti di sostenibilità ambientale dei prodotti che disegna. “Nel settore delle stufe a pellet in questi anni c’è stata un’evoluzione di pensiero importante”, spiega Urquiola. “Sono fonti di calore neutrali in termini di CO2 e questo per noi è fondamentale.”
Per qualificare anche dal punto di vista decorativo l’oggetto stufa, Urquiola ha deciso di lavorare tenendo molto contenuto il linguaggio. Ad un concetto cilindrico molto sobrio, privo di griglie di aerazione frontali, si adagia una forma lineare che va in appoggio al muro. Questo particolare disegno della struttura, interamente realizzata in acciaio verniciato Black, è una soluzione semplice ma innovativa pensata da Urquiola per nascondere le tubature e gli elementi tecnici di collegamento della stufa.
L’essenzialità di Wall è esaltata da un dettaglio unico ed altamente evocativo: il basamento.
“Il basamento è un elemento di dialogo con la casa, che rende la stufa un elemento di arredo, al di là della sua sobrietà formale”, spiega Urquiola. È disponibile, oltre che in acciaio Black in abbinata alla struttura, in diversi materiali naturali, come la pietra, il terrazzo di marmo, il legno o il cemento. La possibilità di scegliere tra finiture così matericamente diverse tra loro è un particolare che dona carattere all’ambiente e fascino all’intera casa.
Wall è una stufa che si può gestire direttamente dal proprio smartphone. “Le stufe a pellet sono oggetti smart, che nascono già per interagire con noi e dialogare con noi. In breve tempo queste conversazioni con gli oggetti saranno sempre più presenti nelle nostre case”, conclude Urquiola.