Costruita in soli 300 esemplari negli anni ’60 dall’architetto Jean Benjamin Maneval, la Maison Bulle è diventata una vera opera d’arte, fuori da tutti gli standard architettonici.
Leggera, resistente, facile da modellare, poco costosa da produrre, la Maison Bulle a sei gusci è uno dei primi esempi francesi di architettura plastica. Un materiale che permette la realizzazione di architetture nomadi, facilmente trasportabili e di veloce assemblaggio. Inoltre, Maneval colloca la sua casa nel movimento Pop tipico di quel periodo.
In queste immagini alcuni scatti del fotografo Eugeni Pons, che immortalano una bellissima Maison Bulle decorata per l’occasione dall’interior designer Serge Castella.
La Maison Bulle: il progetto
Ufficialmente chiamata Bulle Six Coques (Bolla a sei gusci), la produzione in serie della casa iniziò nel 1968, ed era disponibile in tre colori: bianco, verde e marrone, scelti per armonizzare il più possibile l’edificio con il paesaggio naturale.
La casa è composta da sei gusci in poliestere, dal peso di 210 Kg ciascuno e identici per forma e dimensioni. I gusci sono fissati ed interconnessi inferiormente a un telaio esagonale in acciaio, e superiormente ad una calotta circolare anch’essa in poliestere; le finestre sono costituite da una singola lastra bombata in metacrilato. Complessivamente la casa pesa 1.500 Kg e la si puà trasportare con un camion e assemblarla in loco in pochi giorni. La struttura è fissata ad una base in calcestruzzo.
Con una superficie interna di 36 mq, costituita da un singolo ambiente in gran parte non suddiviso, la casa comprende una zona d’ingresso, due aree letto, un soggiorno, un angolo cottura ed un bagno. Solo il bagno è celato da sottili pareti interne. Due o più unità possono essere unite tra loro.
L’insediamento più grande realizzato con la Maison Bulle fu quello collocato nei pressi del paese di Gripp, nei Pirenei francesi. Qui, 20 unità vennero installate nel 1968 per creare un villaggio vacanze. Le case vennero usate fino al 1998 ed alcune di loro sono ancora visibili oggi. Sfortunatamente, dopo un breve successo, la produzione della Maison Bulle terminò definitivamente nel 1970.
Oggi uno dei rari esemplari della Maison Bulle, abbandonata nel sud della Francia, è tornata a vivere grazie al restaro della Galleria Clément Cividino.
fotografie di Eugeni Pons