La sedia è l’elemento di design che più di ogni altro ha dettato le regole e scritto la storia dell’arredo. L’azienda Infiniti ha fatto della sedia, o meglio, della seduta, la sua ragione di vita, facendo ruotare attorno ad essa l’intero brand insieme ai complementi per la casa.
Tante le novità proposte sul mercato che vanno da elementi in legno agli imbottiti passando per la plastica. Eccone alcuni.
I nuovi modelli Infiniti
EASTWOOD firmata Andreas Ostwald è un incrocio di frassino che fa da struttura e polipropilene. La curvatura dello schienale risulta leggero come appena appoggiato e garantisce un ottimo confort. Molte le varianti cromatiche.
BOM BOM di Favaretto & Partners è una poltroncina dal cuore morbido e dalle linee dolci, poggia su una struttura in tubolare e coccola con una culla imbottita e sfoderabile che invoglia proprio il suo utilizzo.
SICLA by Claus Breinholt è un vero guscio sottile curvato per un’ergonomia perfetta. La stabilità è garantita dalla costola di collegamento dei braccioli.
I valori per Infiniti
Infinti pensa anche alla sostenibilità che crea una formula perfetta in unione al design e alla funzionalità del prodotto. Riconosce il valore che la natura assume e quanto stia a cuore al cliente che è sempre più rivolta al green. Anche i modelli di sedie in plastica si stanno convertendo al riciclo ed alla ecosostenibilità. Questo permette di ottenere un valore aggiunto dell’unicità della finitura, risultato dalla miscela di materiale nella fase di lavorazione.
La celebrazione di questi valori è avvenuta l’anno sorso con il progetto Woodland firmato da Stefano Boeri. In quel caso è stato il legno ad essere protagonista, con il quale si segue lo stesso progetto.
“Il legno non è solo intimità e calore, ma è anche il materiale ecologico per eccellenza. A differenza di altri elementi, il legno è vivo, in grado di adattarsi a ogni lavorazione e quindi a ogni uso, mantenendo il proprio stato naturale e fisico. Un materiale in grado di ricrescere, che può essere ricavato ecologicamente, può durare a lungo e, per il suo stato di biodegradabilità, può essere reintegrato nel ciclo naturale alla fine del suo utilizzo. Proprio questa sua versatilità ci ha permesso di creare in sintonia con infiniti uno spazio aperto e permeabile e quindi un limite per essere vicini” ha spiegato Stefano Boeri in quell’occasione.
Attendiamo nuovi aggiornamenti dal Salone del Mobile 2020.
Articolo di Silvia Fabris