Le piante, si sa, hanno un ruolo cruciale nella decorazione dei giardini, e per rendere più accattivanti i propri spazi outdoor può essere un’ottima idea quella di optare per il cosiddetto “bambù sacro”.
Con questa denominazione così particolare si fa riferimento alla pianta Nandina domestica, vegetale il cui nome scientifico lascia subito intuire le ottime possibilità di coltivarla in un giardino casalingo.
La Nandina domestica, in realtà, potrebbe essere anche una buona pianta per gli interni, tuttavia le sue dimensioni non trascurabili e soprattutto la possibilità di creare delle vere e proprie siepi le rende una scelta ottimale soprattutto per gli spazi aperti.
In generale, la gestione di queste piante è tutt’altro che complicata, e questo è un grande punto di forza, inoltre si tratta di specie vegetali facilmente reperibili in commercio, magari rivolgendosi ad aziende specializzate nella vendita di alberi da giardino come Codiferro, e dal prezzo più che accessibile.
Non esitiamo, dunque, e scopriamo subito quali sono i principali punti di forza di queste piante.
Un fitto arbusto ideale per creare delle siepi
La Nandina domestica è una pianta di origine orientale, largamente diffusa nei paesi asiatici. Tuttavia le sue esigenze la rendono molto adatta anche al clima tipicamente italiano.
È utile sottolineare che il bambù sacro rientra nella grande famiglia degli arbusti. Ciò significa che è simile agli alberi ma dall’assetto ribassato e molto più voluminoso, con un tronco di dimensioni minime.
In virtù di questa caratteristica, la Nandina domestica è una pianta che si presta molto bene ad essere sfoggiata sottoforma di siepe, piuttosto che come semplice pianta singola.
I designer di giardini, in genere, valorizzano molto questa pianta soprattutto per contornare dei piccoli vialetti, o anche gli ingressi delle abitazioni con giardino. Tuttavia dal punto di vista dei possibili impieghi si può spaziare con molta versatilità.
Il fitto fogliame del bambù sacro è molto accattivante a livello visivo, ma se si vuol realizzare una siepe ben ordinata è opportuno eseguire periodicamente delle operazioni di potatura.
Colori cangianti e tantissime sfumature cromatiche
Una delle peculiarità più intriganti di questa pianta riguarda le sue tonalità di colore. Il bambù sacro, infatti, può essere definito senza esitazioni una pianta dai colori cangianti, i quali variano in relazione al periodo.
Quando sono giovani, le foglie si presentano con una tonalità molto particolare, assai vicina al rosa. Successivamente divengono verdi mentre lo step successivo le vede colorarsi di un rosa più acceso, tendente al viola.
Il colore delle foglie tuttavia, come si può intuire, non è ben definito, e questo può dar luogo a cromie davvero molto particolari. Nei mesi invernali ad esempio non bisogna stupirsi di notare del fogliame blu, oppure con una tonalità simile al verde metallizzato.
Da evitare se si possiedono animali domestici
Doverosa è tuttavia una precisazione per chi possiede degli animali domestici che potrebbero nutrirsi delle foglie e delle altre parti della pianta. La Nandina domestica, se assunta per via alimentare, è tossica e potrebbe risultare fatale per alcuni animali. Se c’è questo rischio è preferibile orientarsi verso tipologie di piante differenti.