Quando si parla di progettazione e costruzione di nuovi edifici o di ristrutturazione di quelli esistenti, l’aspetto acustico è un elemento fondamentale da considerare. Come afferma Diasen, la qualità acustica degli ambienti influisce direttamente sulla nostra esperienza di vita e di lavoro e può avere un impatto significativo sul nostro benessere e sulla nostra produttività.
Per questo, è previsto che i progettisti di edifici rispettino le norme e gli standard che stabiliscono i livelli di isolamento acustico e di riduzione del rumore in diverse tipologie di costruzioni, come residenziali, commerciali, industriali e pubblici.
In questo articolo, esploreremo i principali aspetti legati ai requisiti acustici degli edifici. Vedremo quali sono i parametri chiave da tenere in considerazione, come il livello di isolamento acustico, la riduzione del riverbero e la qualità del suono.
Requisiti acustici passivi degli edifici: cosa sono e cosa dice la normativa di riferimento
I requisiti acustici passivi degli edifici sono le specifiche tecniche e i criteri di progettazione che devono essere rispettati per garantire un adeguato isolamento acustico tra gli ambienti interni ed esterni di un edificio. Non solo: nel nostro Paese, già più di trent’anni fa, sono stati riconosciuti i rischi legati all’inquinamento acustico e si è dimostrato l’impegno per ridurli e prevenirli.
La legge quadro sull’inquinamento acustico (legge 447/95), infatti, è una delle norme sul tema, che stabilisce che i Comuni debbano adottare regolamenti per attuare la normativa statale e regionale sulla protezione dall’inquinamento acustico.
Per raggiungere questo obiettivo, esiste la normativa di riferimento per i requisiti acustici degli edifici, il DPCM del 5 dicembre 1997. Questo decreto stabilisce le disposizioni attuative del recepimento della Direttiva Europea sugli edifici per quanto riguarda il miglioramento delle prestazioni energetiche e acustiche degli edifici.
In particolare, questo decreto stabilisce le prestazioni che gli edifici devono avere in termini di isolamento acustico per diversi aspetti, come la separazione tra le unità immobiliari, il rumore esterno, il rumore di calpestio e il rumore generato dagli impianti.
Esistono poi delle norme tecniche per determinare la classe di prestazione acustica richiesta. In questo senso, è necessario fare riferimento alla UNI 12354:2017, che fornisce le linee guida per la valutazione e la classificazione acustica degli elementi di costruzione e degli edifici, nonché i metodi di calcolo per determinare il livello di isolamento acustico richiesto.
Normativa
La norma UNI 12354:2017 definisce le diverse classi di prestazione acustica, indicate con le lettere A, B, C e D, a seconda delle esigenze funzionali degli ambienti e delle sorgenti di rumore circostanti. Ad esempio, per un edificio residenziale, potrebbe essere richiesta una classe di prestazione acustica A per garantire un elevato isolamento acustico tra le unità abitative.
La normativa stabilisce anche i valori limite di isolamento acustico da rispettare per le diverse classi di prestazione acustica. Questi valori sono espressi in termini di livello di pressione sonora normalizzato e dipendono dalla frequenza del rumore da isolare.
Grandezze di riferimento e indici di valutazione
Nel contesto dei requisiti acustici degli edifici, le grandezze di riferimento e gli indici di valutazione sono strumenti utilizzati per misurare e valutare le prestazioni acustiche di un edificio. Le prime includono il tempo di riverberazione (T60), che indica la durata del suono nell’ambiente, e il livello di rumore di calpestio di solai normalizzato (L’n), che valuta il rumore generato dal calpestio su piani superiori, ma anche il potere fonoisolante apparente di elementi di separazione fra ambienti (R’), l’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT) e i livelli di pressione sonora ponderati A come LA Smax e LAeq.
Gli indici di valutazione sono indicazioni utili per misurare le prestazioni di isolamento acustico delle diverse parti dell’edificio. Questi indici forniscono informazioni sulla capacità delle partizioni, come pareti e pavimenti, di ridurre il rumore proveniente da altre aree o da sorgenti esterne.
Li indichiamo di seguito:
- Indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti (R’w), calcolato secondo la norma UNI 12354-1:2017, misura l’efficacia delle partizioni nel bloccare il rumore proveniente da altre stanze o ambienti. Maggiore è il valore di R’w, migliore è l’isolamento acustico della partizione
- Indice del livello di pressione sonora di calpestio di solai, normalizzato (L’n,w): Questo indice si riferisce al rumore prodotto dal calpestio sui pavimenti. Misura la capacità del pavimento di attenuare il rumore di calpestio e contribuisce a creare un ambiente tranquillo all’interno degli edifici
- Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w), che indica l’isolamento acustico delle facciate dell’edificio. Misura la capacità delle pareti esterne di ridurre il rumore proveniente dall’esterno, come traffico stradale o altre sorgenti di rumore esterne.
Nel DPCM sono indicate tabelle che inseriscono, per ogni ambiente come scuole, ospedali, uffici, abitazioni, i precedenti indici, espressi sotto forma di numeri, facilmente consultabili.
Certificazione acustica dell’edificio, cos’è e quando è obbligatoria
In conclusione, parliamo di un altro obbligo che riguarda soprattutto gli edifici di nuova costruzione e quelli che vengono immessi sul mercato per la vendita o l’affitto.
La certificazione acustica è obbligatoria per gli edifici di nuova costruzione a partire dal 31 dicembre 2011, nonché per coloro che intendono affittare o vendere la propria proprietà. Tuttavia, se l’edificio è stato costruito prima dell’approvazione della norma, la certificazione non è necessaria a meno che non si decida di affittare o vendere.
Per eseguire la certificazione acustica di un nuovo edificio, sono considerati i requisiti acustici passivi, che includono un adeguato isolamento tra gli ambienti e il rispetto dei limiti di rumore esterno stabiliti dalla legge.
Essa viene eseguita da esperti nel campo dell’acustica e delle vibrazioni che abbiano la competenza giuridica e le conoscenze necessarie per stabilire valori di rumore accurati. Ci sono figure professionali certificate che possono svolgere questa attività, come tecnici ARPA o periti di aziende private.
Il costo della certificazione acustica può variare in base alle dimensioni e alla tipologia dell’immobile. In media, il costo per una valutazione di base si aggira intorno ai 600/700 euro.
(immagine via Depositphotos)