A Torino un ex istituto fisioterapico, e prima agenzia assicurativa, viene riconvertito in una “urban villa”. Un progetto nel segno del design e della sperimentazione.
“La casa pazza è uno strumento e non un fine, è un luogo in cui una famiglia può sperimentare divertendosi e in cui tutto (quasi) è possibile.
Tre livelli e mezzo di spazialità inconsuete profondamente radicate nel tessuto cittadino. La città entra nella “casa pazza” la contamina con funzioni, come il parcheggio di bici e moto, e finiture, dal ferro arruginito alle mappe di città.
All’interno funzioni, materiali e oggetti si succedono per forti contrasti: dalla cucina total white alla palestra di arrampicata, dal cemento a vista al marmo, dalla lampada di Ikea al tavolo di Le Corbusier.”