Ora che sai cosa significa avere una piscina con acqua salata è il momento di scoprire come funziona l’elettrolisi del sale in piscina, ovvero il metodo di disinfezione automatico dell’acqua attraverso la produzione naturale del sale.
L’elettrolisi salina, come funziona
Il cloro può essere prodotto direttamente il loco. Come? Partendo da semplice sale disciolto direttamente nell’acqua della piscina. Stiamo parlando del processo di elettrolisi salina, consentito da un apparecchio chiamato clorinatore. Attraverso un campo magnetico il clorinatore scinde la molecola di cloruro di sodio, dando così origine a cloro gassoso e acido ipocloroso, oltre che a un residuo di ipoclorito di sodio. Poiché l’ipoclorito di sodio determina un innalzamento del pH dell’acqua, occorre tenere questo parametro costantemente sotto controllo, Inoltre deve essere regolato attraverso gli appositi sistemi automatici tenendo conto che il funzionamento risulterà ottimale con un livello di pH pari a 7.2. Il consumo di cloro è legato a una serie di fattori. Tra questi l’utilizzo della vasca o le condizioni meteo, quindi non si può definire con esattezza la quantità precisa richiesta da ciascuna piscina.
In generale, bastano 4-5 grammi di sale per litro: in seguito alla prima immissione di tale quantitativo in acqua all’avvio dell’impianto, basterà integrarne la dose nel corso dell’anno con aggiunte molto più contenute. Da non sottovalutare, però, i possibili effetti dell’acqua salata sui complementi presenti in vasca: il sale disciolto nell’acqua, infatti, potrebbe corrodere le parti di accessori realizzati con materiali inadatti. L’acciaio impiegato, ad esempio, dovrebbe essere Inox AISI 316L.
Il sistema di elettrolisi salina deve essere scelto e calibrato in base alle dimensioni della piscina e al suo utilizzo. Ne consegue che il suo costo dipende, prima di tutto, dalla dimensione della piscina. Maggiori sono i metri cubi di acqua da trattare, maggiormente potenti dovranno essere le cellule di elettrolisi, così come più alto sarà il numero di elettrodi, di anodi e di catodi.
Alcuni apparecchi, inoltre, offrono anche altre prestazioni, come il controllo automatico di pH e Redox, elementi che fanno inevitabilmente incrementare il costo del dispositivo. Un clorinatore può durare in media da 3 a 5 anni, a patto che sia eseguita una manutenzione corretta dell’impianto.
Quali sono i vantaggi di utilizzare l’elettrolisi salina?
- Migliore qualità dell’acqua grazie alla possibilità di evitare l’uso di prodotti chimici per la disinfezione.
- Concentrazione di cloro minore nell’acqua, con conseguente riduzione dei danni per la pelle e gli occhi dei bagnanti. Fattore da non sottovalutare, specialmente per i soggetti allergici, i bambini e le persone anziane.
- Assenza di odore di cloro in piscina
- Costi inferiori di manutenzione grazie al minor utilizzo di prodotti chimici