Negli ultimi anni l’espressione architettura green o sostenibile sta prendendo sempre più piede nel mondo dell’edilizia. Pur essendo entrata di diritto nell’agenda di imprese e professionisti del settore, stenta a trovare soluzioni nel concreto.
Più che di un ramo dell’architettura si tratta di un approccio derivato che spinge il progettista a tenere conto di determinati fattori al fine di ridurre al massimo l’impatto delle costruzioni. Come? Attraverso l’impiego limitato di risorse non rinnovabili e di materiali dannosi
per salvaguardare il rapporto uomo-edificio-ambiente.
L’obiettivo più ambizioso è riuscire a riciclare per intero o quasi mediante la previsione di veri e propri edifici scomponibili capaci di adattarsi a usi sempre nuovi. Andrebbero perciò pianificati immobili dotati di elementi e materiali che possano essere recuperati, riutilizzati o ancora smaltiti in modo integrale e senza causare inquinamento.
Tra le principali finalità progettuali che si muovono in questa direzione vi è sicuramente l’efficienza energetica. In effetti si parla sempre più spesso dell’importanza degli impianti fotovoltaici integrati, un connubio perfetto tra estetica e funzionalità.
Esemplare in tal senso è l’installazione delle tegole fotovoltaiche sul tetto dell’edificio in alternativa ai più tradizionali pannelli non solo per azzerare l’impatto visivo ma per conferire un design di particolare pregio. Basti pensare che la loro funzione non termina con il “solo” sfruttamento dell’energia solare visto che, oltre a rendere impermeabile la struttura, garantiscono un buon isolamento termico/acustico. Il fotovoltaico è diventato un affascinante banco di prova e sta riuscendo a cambiare le regole del gioco dell’architettura.
La stessa Comunità Europea sta producendo il massimo sforzo per elaborare dei piani di sostenibilità ambientale affinché la tecnologia fotovoltaica possa integrarsi in maniera totale. Non è un caso che l’interesse per la materia sia cresciuto al punto tale da inglobare il più ampio discorso sullo smaltimento. Regolato dal Decreto Legislativo 49/2014, questo prevede infatti che i pannelli vengano trattati come RAEE, ovvero Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Quelli con le celle in silicio, per esempio, sono composti da materiali quasi completamente riciclabili che si integrano alla perfezione nei meccanismi di trattamento dei rifiuti. Il GSE ha inoltre previsto che produttori e importatori garantiscano un recupero ambientale compatibile.
Ecco perché rivolgersi a ditte specializzate ed esperti del settore come Kennew risulta la mossa più giusta da fare.
Gli impianti fotovoltaici sono il futuro dell’edilizia intelligente. Grazie ai passi compiuti dalla ricerca oggi è possibile produrre energia pulita risparmiando e soprattutto rispettando l’ambiente. Quello che serve è una rivalutazione dei principi dell’architettura per rispondere ai problemi ambientali ormai impossibili da ignorare. Purtroppo non esistono risposte immediate per via della complessità dei processi per un’architettura priva di effetti collaterali per il pianeta.
L’aspetto vincente di un progetto però non sta solo nelle scelte che lo rendono ecologico, ma anche in tutto ciò che lo circonda, in quello che definisce i comportamenti da seguire per vivere riducendo al minimo gli sprechi e i consumi energetici. Quello che serve è riuscire a coniugare le esigenze abitative con il rispetto del contesto paesaggistico.